Gli studi in organoidi e la possibilita per i pazienti con mutazioni rare di avere una cura
Nel 2021, in Italia l’AIFA ha autorizzato la cura farmacologica con il modulatore Kaftrio, accessibile a circa il 70% dei pazienti italiani affetti da fibrosi cistica e portatori della mutazione F508del del gene CFTR (cystic fibrosis transmembrane conductance regulator), responsabile della malattia.
Il Kaftrio è un modulatore del gene CFTR che ha radicalmente rivoluzionato lo scenario clinico in fibrosi cistica. Dalla sua approvazione da parte della FDA negli Stati Uniti a fine 2019 (https://www.fda.gov/news-events/press-announcements/fda-approves-new-breakthrough-therapy-cystic-fibrosis), i dati di beneficio clinico raccolti mostrano un miglioramento dei principali outcomes della malattia già dalle prime settimane di trattamento, persistenti nel tempo con un impatto significativo sulla qualità di vita dei pazienti FC.
Purtroppo in Italia e nel sud-Europa circa il 30% dei pazienti FC sono portatori di due mutazioni rare non-F508del, che rendono inaccessibile la terapia con il modulatore Kaftrio.
Per le mutazioni rare (non-F508del) più frequenti nella popolazione FC europea è in corso un trial clinico per verificare l’efficacia terapeutica del Kaftrio, ma un’importante porzione di pazienti rimangono allo stato attuale ancora non eleggibili al trattamento. Per questi pazienti, a causa del loro esiguo numero e la rarità delle loro mutazioni, non è possibile allestire dei trial randomizzati internazionali per verificare l’efficacia terapeutica del Kaftrio. La loro unica opzione terapeutica è un percorso di medicina personalizzata attraverso gli studi funzionali su organoidi intestinali. Gli organoidi intestinali sono dei mini-intestini creati a partire da cellule staminali raccolte dal paziente, il cui utilizzo permette di valutare l’efficacia dei modulatori in laboratorio, specifica per quel singolo paziente.
Nel 2022, Lifc Officium attraverso un finanziamento Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale Banca d’Italia ha portato avanti uno studio in collaborazione con l’Ospedale Bambino Gesù (BG), Wilhelmina Children’s Hospital e University Medical Center, Utrecht University in cui sono stati coinvolti 28 pazienti del BG da cui sono state raccolte cellule intestinali per lo studio degli organoidi. La maggioranza dei pazienti testati ha mostrato una risposta medio-alta al trattamento con KAFTRIO, comparabile a quella dei pazienti attualmente eleggibili alla terapia.
Lo studio si articolava in due fasi: la prima, portata a termine ad Utrecht nel 2022, ha permesso di valutare l’efficacia terapeutica specifica per ogni singolo paziente. La seconda fase ci ha permesso di utilizzare i dati di efficacia terapeutica ottenuti su organoidi per richiedere il trattamento con Kaftrio fuori indicazione (off-label) per pazienti con particolari esigenze cliniche. Attraverso il Sistema Sanitario Regionale siamo riusciti ad ottenere il trattamento del Kaftrio in off-label per due pazienti, uno dei quali in lista di trapianto bipolmonare, attualmente al terzo mese di trattamento, di cui stiamo monitorando nel tempo i benefici clinici. Il progetto ha coinvolto il Dott. Federico Alghisi e Carla Viscomi per il collezionamento delle cellule staminali e la Dott.ssa Fabiana Ciciriello per la parte sperimentale ad Utrecht, insieme al sostegno psicologico della Dott.ssa Paola Tabarini e del Dott. Francesco Milo insieme a tutta l’unità FC dell’Ospedale Bambino Gesù.